Voucher / Buoni lavoro INPS
- Dott.ssa Iva Montorro
- 9 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Il tema dei voucher (o buoni lavoro) INPS è spesso al centro del dibattito sul lavoro “occasionale”, flessibile e domestico.
Si tratta di uno strumento progettato per regolamentare prestazioni lavorative saltuarie, in modo da evitare il lavoro nero e garantire ai lavoratori una copertura contributiva e assicurativa. Nel corso degli anni la disciplina è cambiata parecchio, e oggi conviene fare chiarezza su che tipo di voucher esistono, in quali contesti sono utilizzabili, e quali regole vanno rispettate.
Vediamo nel dettaglio cosa sono i voucher -buoni lavoro INPS:
I voucher (o buoni lavoro) sono titoli di pagamento preconfezionati che il committente (chi richiede la prestazione) acquista per remunerare il prestatore (chi svolge il lavoro occasionale). Sono pensati per lavori occasionali, di “marginalità”, che non configurano un rapporto continuativo di lavoro subordinato.
Lo scopo è favorire la legalità: il prestatore riceve nome, codice fiscale, data prestazione, e il committente è obbligato a comunicare all’INPS l’inizio e la fine della prestazione, versando le somme relative.
Il voucher incorpora al suo interno contributi previdenziali (INPS), contributi assicurativi (INAIL) e un compenso per la gestione del sistema da parte dell’INPS. Gli stessi hanno una validità temporale (di solito 24 mesi dall’emissione) .Se non utilizzati o scaduti, possono essere restituiti all’INPS, che rimborsa il committente (solitamente tramite bonifico)
Non è possibile usare voucher se esiste già un rapporto di lavoro subordinato con lo stesso committente nei 6 mesi precedenti .
In imprese con più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, l’uso del voucher può essere limitato o vietato .Alcuni settori (agricoltura, cave, edilizia, attività con apalti complessi) sono esclusi o disciplinati separatamente
Il valore nominale del voucher è comprensivo delle varie componenti (retribuzione netta + contributi + costi di gestione).
Ecco come si ripartisce:
Taglio del voucher Valore nominale Netto per il lavoratore Contributi INPS / INAIL / costi gestione
Euro 10,00 euro 7,50 restante euro 2,50 ( 13 % INPS 7 % INAIL/ 5 % gestione)
Euro 20,00 euro 15,00 idem sopra proporzionalmente
Euro 50,00 euro 37,50 idem proporzionale
In pratica, il prestatore riceve circa il 75 % del valore nominale del voucher, il resto copre contributi e spese di sistema.
I voucher possono essere acquistati con vari canali:
Online, tramite il portale INPS (area dedicata al lavoro occasionale) ;
Presso le sedi INPS territoriali, dietro prenotazione e pagamento su conto corrente postale dedicato;
In tabaccherie convenzionate (attraverso la tessera sanitaria / codice fiscale);
Presso banche abilitate, con commissioni stabilite per emissione (ad es. 1 €);
Uffici postali, esibendo tessera sanitaria o codice fiscale, commissioni previste;
Il prestatore può riscuotere i voucher presso:
gli uffici postali, entro termini di scadenza (di solito entro 24 mesi dall’emissione);
tramite l’INPS‑Card (se attiva) via portale INPS (in alcuni casi);
Con bonifico domiciliato presso uffici postali, purché il voucher superi alcune condizioni di tempo dalla fine della prestazione;
Tramite circuito bancario, se acquistati tramite banca, rispettando i termini stabiliti (ad esempio 12 mesi dall’emissione);
Il compenso complessivo che un prestatore può percepire tramite voucher in un anno civile è limitato (in molte versioni normative) a un tetto massimo (ad esempio circa 7.000 € netti) . Se si superano questi limiti, la prestazione non può più essere qualificata come “occasionale” e vanno adottate forme contrattuali ordinarie.
Per lavori domestici, assistenza domiciliare e simili, spesso il “voucher” tradizionale è stato sostituito o affiancato da strumenti diversi come il libretto famiglia o provvidenze regionali / sociali,
Negli anni la disciplina dei voucher ha subito cambiamenti importanti. I “voucher classici” (versione pre‑Jobs Act) sono stati aboliti o limitati in molti casi, sostituiti da nuovi strumenti più flessibili e regolati.
Una delle alternative più rilevanti è il Libretto Famiglia, pensato per retribuire lavori domestici, assistenza ad anziani/bambini, ripetizioni, piccoli servizi.
Un’ulteriore evoluzione riguarda i voucher / contributi per assistenza domiciliare in ambito sociale: ad esempio l’INPS tramite il programma Home Care Premium (HCP) riconosce contributi economicamente destinati all’assunzione di assistenti domiciliari per persone non autosufficienti, con modulazione territoriale e requisiti.
Ad esempio, nel bando 2025–2028 del programma Home Care Premium, è previsto che: Le domande siano presentate a partire dal 1° luglio 2025 e sarà possibile presentare nuove istanze fino al 30 giugno 2028
Quindi in questo contesto i “voucher” assumono un significato più ampio: non solo mezzo di pagamento, ma parte di un sistema di welfare sociale per l’assistenza domiciliare.




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